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''Uccelletti'' per i questuanti

Data Evento:venerdì, 18 gennaio 2013Tempo libero
Data Finale:domenica, 20 gennaio 2013
Categoria:Cittadino   Cittadino
Descrizione:


Dal 18 al 20 gennaio 2013, si svolge, a Cermignano, la 20ª edizione de "Lu Sand'Andonje", tre giorni in cui confluiscono componenti etniche, magiche e gastronomiche. Il sant'Antonio celebrato è l'abate di Koma (Qumans), nato in Egitto nel 251 e vissuto fino al 17 gennaio del 356, per 105 anni, conducendo una vita quasi sempre passata in ritiro nel deserto, dopo aver ceduto tutti i suoi beni ai poveri. La tradizione ce lo presenta sempre alle prese con le tentazioni del demonio che cerca di corromperlo con gli allettamenti corporali e la sua fama come guaritore miracoloso delle malattie contagiose, dalla peste all'herpes, unita a quella di patrono degli animali, ha favorito la consuetudine di intitolargli ospedali e chiese. La Festa ha origini antichissime ed è circondata da molte leggende che variano da paese a paese ed è caratterizzata, soprattutto, da gruppi di cantori questuanti, musicanti, detti "li Sandandonijre", locali e di diversa provenienza, che intonano i "canti di questua" e danno vita a rappresentazioni grottesche della lotta tra il bene e il male, per le vie del paese, facendo un gran baccano perché ai soliti strumenti si aggiungono molti arnesi da cucina. La visita si conclude con la richiesta di ghiotti regali consistenti in salsicce, lonze e prosciutti con canto di filastrocche in dialetto accompagnate da un'improvvisata fanfara nella quale fanno spicco una caratteristica fisarmonica a due voci chiamata "ddu botte" ed un bizzarro strumento detto "lu vurr vurr". In quasi tutte le comunità rurali, in questo giorno, si benedicono gli animali e particolare importanza viene data al porcellino che, nell'iconografia tradizionale, è raffigurato ai piedi del Santo, forse per la diffusione della leggenda del miracolo della guarigione di un maialino malato o, forse, anche perché sembra che i sant'antoniani curassero l'herpes zoster (il fuoco di Sant'Antonio) con medicamenti a base di grasso di maiale. La natura religiosa dell'evento ha, ora, ceduto il posto allo spirito goliardico che contraddistingue questa ghiotta manifestazione in cui vengono proposti, principalmente, i prodotti del maiale e della tradizione gastronomica locale in un suggestivo clima di allegria. Particolare è la preparazione delle "salsicce da spalmare", dalla carne molto morbida, che ben si adatta ad essere spalmata, rigorosamente cruda, su fette di pane caldo. Nella Marsica, la festa si caratterizza con fuochi e canti di questua, distribuzione di offerte (pani) e, nei pressi dei fuochi, vengono allestiti dei "punti di offerta" di salsicce, vino, dolci e si fa bollire in grosse caldaie (le cottore) il granoturco devozionale, i cicerocchi. A Villavallelonga si celebra con la panarda, un banchetto rituale che inizia la sera del 16 ottobre e, con 10 - 12 pietanze, si protrae fino all'alba del 17. Oltre alla tradizione del fuoco sacro, visto come elemento purificatore e propiziatorio per la salute dell'uomo e l'abbondante raccolto della terra, sono serate di canti e balli, allegria e gastronomia, alla ricerca di canti e tradizioni popolari sul culto di Sant'Antonio Abate. Caratteristica è la sezione riservata ai carri dipinti con motivi religiosi, magici e propiziatori, la Mostra fotografica e "li cillitte", dolci tipici del luogo legati alla festività, costituiti da pastafrolla, a forma di uccelletto, con ripieno di marmellata di uva, mandorle, cioccolato amaro, scorza di limone o di arancia e cannella. Il bianco locale Montonico, vino cotto e vin brulé contribuiscono a creare il clima scanzonatamente allegro che è ben reso dal canto che potete ascoltare a questo link: http://www.italyworldclub.com/italian-songs/regional/abruzzo/lu-sant-andonie.htm



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