Postato il: 20-05-2007 @ 06:04 pm -- letto 4275 volte
In maggio, quando la primavera è nel pieno del suo rigoglio, s'incontra la festa mobile dell'Ascensione. L'evocazione cristiana riguarda l'ascesa al cielo del Signore quaranta giorni dopo la Pasqua. L'operatività agricola è ormai avanzata e la festa cade a proposito per invocare le giuste condizioni atmosferiche da cui dipende la favorevole maturazione delle messi.
L'acqua è l'elemento primordiale invocato in abbondanza dai contadini, perché si ritiene che, in questo periodo dell'anno, possieda il massimo della forza vitale.
C'è la credenza che, in concomitanza con l'Ascensione, al preciso scattare della mezzanotte, l'acqua del mare s'innalzi per diventare dolce mentre l'acqua delle fonti diventa benedetta. È per questo che i pastori adornano le greggi per condurle alle sorgenti, mentre il popolo va, intenzionalmente, a "passar l'acqua" cioè ad attraversare per sette volte il corso di un ruscello, con la speranza che «l'immersione» guarisca da molteplici mali. Un'altra credenza è collegata all'uovo, altro elemento simbolico dell'Ascensione, che, se raccolto in questo giorno e conservato, è la panacea dei mali interni. Nella cultura pagana questo periodo dell'anno era dedicato a Marte, che, oltre ad essere il dio della guerra, era il protettore dei raccolti. Nei giorni di questa solennità non si dovevano fare affari importanti e, proprio a quel tempo, si fa risalire l'origine del motto popolare:
"Sia di venere che di marte
non si sposa né si parte
né si dà principio all'arte".