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DALLA SICILIA... Postato il: 23-07-2007 @ 07:21 pm -- letto 2839 volte |
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La vita di Floresta era ed è scandita dalle feste e dalle fiere:nella bella stagione, il 26 luglio, arriva la festa più bella del paese: "S. Anna".
Per S. Anna si praticava e si pratica tuttora la questua nei giorni che precedono la festa e qualche giorno prima si tiene ancora una grande fiera del bestiame, un'occasione per mettere in mostra le bestie più belle, intrecciare rapporti economici e realizzare qualche buon affare.
I bovini la fanno, naturalmente, da padrone ma non mancano gli ovini, i cavalli, i famosi sanfratellani, asini, muli e altri animali. Sembra un grande zoo all'aperto.
Il corso principale diventa un bazar ricco e coloratissimo con interessanti banconi carichi di attrezzi e oggetti di rame, cuoio, ferro, ottone, legati alla pastorizia: grandi campanacci con collari in legno finemente cesellati a mano per i bovini, attrezzi per tosare, per mungere, per la lavorazione del latte e così via.
Tradizionale manifestazione di S. Anna è anche "a 'ntinna" ,uno dei momenti più originali della festa, e anche dei più antichi, tanto che gli anziani la ricordano sempre.La tradizione voleva che i membri della commissione per la Festa di S. Anna guidassero una sorta di spedizione composta da volenterosi e qualche pariglia di buoi nel bosco il pomeriggio del 23 luglio, dopo che la fiera del bestiame chiudeva i battenti. I più esperti sceglievano un pioppo che avesse un tronco dritto e alto poco più di 20 metri, poi si abbatteva a colpi di accetta e lo si trasportava , trainato da buoi fino alle porte del paese, al Serro Marchese. Dopo l'abbattimento era consuetudine organizzare una grande "mangiata" nel bosco, per tutti i partecipanti, a base di provole, pane di casa e vino: era già una festa.
L'operazione successiva prevedeva il taglio della chioma di un grande agrifoglio che veniva inchiodata con lunghi chiodi e vecchi cerchi di botte alla cima del pioppo in modo che il tutto raggiungesse i 26 metri. Il numero 26 (giorno della festa di S. Anna) era d'obbligo anche nel numero di provole legate e inchiodate in cima all'antenna.Le provole, regalate dagli allevatori di Floresta, venivano legate all'albero in una sorta di rito e l'operazione era motivo di prestigio per tutti coloro che erano invitati a parteciparvi.Nel momento in cui occorreva alzare l'antenna, lo spiazzo brulicava di paesani che si davano da fare con corde, scale, forcelle e la forza delle braccia "spingiri 'a'antinna" non era affatto facile, era richiesta forza e abilità.Un tempo la gara era più varia ed entusiasmante. Aveva inizio con due corse, una riservata ai ragazzi ed una ai più grandi, da un punto prestabilito fin sotto l'antenna ed ai primi arrivati di ciascuna gara toccavano in premio le prime due provole.Dopo le corse, aveva luogo "a pitrulata":con lanci forti e precisi di pietre, ogni partecipante provava a far cadere qualche provola e qualcuno ci riusciva.Per le provole che restavano in cima, ed erano tante, i pochi florestani che possedevano un fucile provavano a farne cadere ancora qualcuna.Alla fine, l'ultima fase della gara, che era la più affascinante e anche la più pericolosa: i paesani provavano a scalare i 26 metri dell'antenna lungo il tronco del pioppo che era stato abbondantemente spalmato di grasso di pecora. Solo pochi riuscivano nell'impresa.
La cosiddetta"mungiuta i S. Anna", la raccolta del latte per la festa, "l'a'ntinna", erigere il pioppo di 26 metri, sono scomparsi, ma la processione è sempre bella e riunisce gli abitanti di Floresta in un momento di intensa aggregazione.©Bettyboop
Ultimo aggiornamento il 12-10-2009 @ 08:59 pm
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