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A 6 KM. DA BOLOGNA... SAN LAZZARO DI SAVENA!!
Postato il: 30-07-2008 @ 08:48 pm -- letto 3110 volte

Giacomo Leopardi definisce gli emiliani « vespe senza pungolo », affermando che, a Bologna, « la bontà di cuore vi si trova effettivamente, anzi vi è comunissima ».Giuseppe Lipparini ha commentato con entusiasmo le parole del poeta di Recanati: «Vespe senza pungolo! È un'immagine che dipinge a meraviglia il carattere dei bolognesi:quella bontà che ama nascondersi sotto il velo trasparente di un'ironia tranquilla, quella bonomia che si accompagna volentieri ad uno spirito non pungente, ma indulgente, quella serenità equanime nel giudicare gli uomini e le cose, quell'odio degli eccessi e quell'amore dell'equilibrio, quel gusto della vita abbondante e serena, quell'ospitalità signorile, quella confidenza liberale e cortese che, anche oggi, meraviglia il forestiero e lo incanta». Gente, insomma, che tiene i piedi ben saldi per terra, pur essendo sensibile ai richiami di alte idealità e di generosi sentimenti. A proposito dell'ironia tranquilla, il Nievo osserva che i bolognesi «sono i più gentili, mordaci e dabbene di tutta Italia; perciò bisogna permettere loro di dir male, di prendersi beffe di voi almeno un paio di volte al mese. Senza questo sfogo creperebbero»!! Questa tendenza al buonumore si ritrova nella letteratura dialettale dove è facile reperire palpitanti pagine di vita popolare bolognese, gioie della tavola e della "carne".
Da qui l'usanza, che nel bolognese è antichissima, di celebrare le feste locali con qualche straordinaria mangiata. Sono feste in cui il richiamo turistico, l'affollarsi di stipate comitive festaiole o l'invito ad una mangiata, spesso gratuita, non hanno nulla a che vedere con la sostanza della celebrazione. O meglio, la festa è anche richiamo turistico, è anche pigia pigia di facce mai viste, ma questi sono elementi marginali, sono una cornice con la quale il nostro gusto facilone e rumoroso appesantisce e travisa una bella tradizione dei padroni di casa.
Con questo spirito, la prima domenica di Agosto, si tiene a San Lazzaro di Sàvena, la fiera il cui spirito è tutto racchiuso nella canzone di Francesco Guccini:
La fira ed San Lazer

♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫    ♫   

Una bolognese me la fate fare? E anche questa è una canzone ecologica.
Esisteva in quel di San Lazzaro di Savena, vicino a Bologna, una fiera mercato, molti anni fa, di prodotti ortofrutticoli.
A quei tempi così belli, felici eccetera, non esisteva il denaro e ogni scambio avveniva in natura. E... uno andava là con queste cose, si scambiava e tornava a casa contento, no?
La canzone nella fattispecie narra la storia di un giovinetto che va là, con due piccioni da vendere, scambia i due piccioni con la giovinetta con quello che ne segue...

A san stè a la fira ed San Lazer oili oilà
A san stè a la fira ed San Lazer oilì oilà
A iò cumprè du bi pizòn cum i eran bi cum i eran bòn
A iò cumprè du bi pizòn cum i eran bi cum i eran bòn


Molto facile. Dice: "Sono stato alla fiera di San Lazzaro oilì oilà, ho comperato due bei piccioni, com'erano belli, com'erano buoni!"

La selta fora na ragazola, oilì oilà

Cioè, balza una giovinetta

La selta fora na ragazola oilì oilà

Ma xa vli pri du pizòn cum i eran bi cum i eran bòn
Ma xa vli pri du pizòn cum i eran bi cum i eran bòn


Cosa volete per i due piccioni, domanda la ragazza?
E il giovine che non sa cosa volere... cioè, probabilmente il piccione era merce proibita che non poteva essere scambiata in pubblico, difatti i giovani se la scambiano nascostamente.

A la purtè dantr'a una porta, oili oilà

La portai dentro a una porta, oilì oilà

Sò la stanela, zò i bragòn, cum i eran bi cum i eran bòn
Sò la stanela, zò i bragòn, cum i eran bi cum i eran bòn


Cioè, mi dispiace che voi non abbiate capito, probabilmente: è una danza, una... una danza rituale, fallica, molto antica: "Su la sottana, giù le braghe" dice la canzone... C'è questo bel movimento, così, no: "tac tac".
Mentre i giovini sono lì che si scambiano il piccione... compare il terzo incomodo.... il voyeur.... che poi è una voyeuse: una laida vecchiaccia.

La selta fora na brotta vciàza oilì oilà
La selta fora na brotta vciàza oilì oilà

Ban xa fev du spurcaciòn cum i eran bi cum i eran bòn
Ban xa fev du spurcaciòn cum i eran bi cum i eran bòn


Molto meravigliata lei dice "cosa fate sporcaccioni?".
Il giovane sorpreso in questa... [dal pubblico: "propaganda!"] esatto... batte tutti... cioè... dicevo ultimamente che a Monaco non è ancora prevista come specialità olimpionica l'arcitura della fessa... Sono tre secondi e due... zip! E' un lampo! Velocissimo. Tre secondi e due decimi.
E dice la prima cosa che gli passa per la testa:

Siamo qui che giochiamo alla merla oili oilà
Siamo qui che giochiamo alla merla oi...


Ma la vecchia non si fa ingannare da queste co... la vecchia eh eh, dice: "ragazzo mio, io ai miei eh!". Dice "voi non state giocando alla merla, buffoncelli! Altro gioco..."

Sè la merla i mi quaiòn cum i eran bi cum i eran bòn
Sè la merla i mi quaiòn cum i eran bi cum i eran bòn


Questo stacco della lingua mi mi ... "Quaiòn, sè la merla i mi quaiòn" vuol dire "Sè, la merla i miei quaglioni". Cioè, i quaglioni sono delle quaglie... Dice... la vecchia dice "Si, la merla i miei quaglioni, no? Cioè, si, ta... quest...
Poi la vecchia ricorda, col Leopardi, "Le rimembranze" dicevamo, vero?

Anca me quand ai'era giuvnàza oilì oilà

Quand'ero giovinaccia, no?

Anca mè quand ai era giuvnàza oili oilà

A n'ho ciapè di bi pzulòn cum i eran bi cum i eran bòn
A n'ho ciapè di bi pzulòn cum i eran bi cum i eran...


Cioè, ne ho presi dei pezzoloni.
Ora, si ignora esattamente cosa sia il pezzolone.
Il pezzolone potrebbe essere, vedi tu, un sacerdote di questo culto piccionico che esisteva a San La...
Oppure, pare però da alcuni studi più recenti che il pezzolone sia un'antica misura bolognese: esisteva il braccio, la pertica e il pezzolone, che al grosso modo...
Però la vecchia nel finale svela il suo laido retroscena; non nel senso buono della parola, cioè... nel discutibile senso buono della parola, trattandosi dei retroscena della vecchia.
Però c'è da spiegare cos'è prima il "fittone". Chiamasi fittone il normale paracarro, cioè quelle cose così no...?

Anc ades ca san na vciaza oilì oilà
Anc ades ca san na vciaza oilì oilà
Am la sfraig contr'i fitòn, cum i eran bi cum i eran bòn
Am la sfraig contr'i fitòn, cum i eran bi cum i eran bòn

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La Fiera di San Lazzaro è giunta alla 187ª edizione, eppure continua ad attrarre visitatori e ad espandersi. Tante le novità. Quattro palchi con spettacoli per tutte le età e per tutti i gusti; due piazze per ballare sotto le stelle, una proposta gastronomica completamente rinnovata, all'insegna della qualità e del gusto, che si svilupperà tra Piazza Bracci e il Cortile Comunale. Due aree dedicate ai bambini: giostre per i più piccoli all'interno del Parco 2 Agosto e, nell'area in fondo a via Rimembranze, attrazioni per i ragazzi. La proposta musicale, curatissima, disegna un percorso, accompagna lo spettatore in un viaggio che affonda le radici nella tradizione della musica italiana e prosegue esplorando cantautorato, jazz e world music. Musica, quindi, ma anche cinema e danza. Tradizione e innovazione, contaminazione e riscoperta.Buone tigelle a tutti!!©Bettyboop



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Ultimo aggiornamento il 04-08-2024 @ 10:22 pm



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Commento di: sonnybus
(Postato il 31-07-2008 @ 01:26 am)

Commento: Grazie Betty per aver postato la Storia della Fiera che si svolge "A TAIS A CA' MI'" (vicino a casa mia)... e come dico in questi casi: "SOPPA ECH BLAZZA!"

Lascio anche un pensiero a Fiorenzo Malpensa, amico di mio zio e di mio padre, che purtroppo ci ha lasciati l'anno passato...

Sonny

Commento di: bettyboop
(Postato il 02-08-2008 @ 12:09 am)

Commento: Prego, Sonny, ma un grazie sincero va a Silver che ha trascritto fedelmente le parole della canzone di Francesco Guccini e mi ha permesso di utilizzarle, copiandole da «Frivolezze» in "Altri Servizi", nella Home page!!


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