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RESTITUITA AI TURISTI LA CATTEDRALE DI NOTO
Postato il: 19-06-2007 @ 12:36 pm -- letto 3216 volte

Si incontrano il carrubo, gli agrumeti e i mandorli in Val di Noto. Ma, soprattutto, s'incontra un fiorire di chiese, palazzi e cancellate sontuose. Un vero trionfo di decorazioni e smerlettature che rappresenta il carattere distintivo di questa terra, fiore inatteso di una grave tragedia: il terremoto del 1693. Sconvolgendo tutto l'angolo sud-orientale dell'isola, il sisma distrusse completamente Catania, Noto, Modica, Ragusa e molti altri centri.
Per la maggior parte formati a Roma, gli architetti della ricostruzione s'ispirarono ai capolavori del barocco romano, superandolo per l'esuberanza di forme, volumi e temi scelti per la decorazione scolpita.
Si tratta di un barocco originale, comunemente chiamato 'Barocco della Val di Noto', che si distingue da una città all'altra soprattutto per l'utilizzo dei materiali da costruzione. Basterà uno sguardo per cogliere come il barocco grigio-scuro di Catania, dovuto all'uso della pietra lavica, sia ben diverso da quello luminoso, color miele di Noto. Un viaggio in Val di Noto permette di scoprire quello stile che, pur nell'originalità di ciascun luogo, rende questa terra un'unica, grande scenografia architettonica ed artistica.
Città di antiche e nobili tradizioni culturali, definita "Giardino di Pietra" dal critico d'arte Cesare Brandi, Noto è riconosciuta la capitale del Barocco Siciliano; un barocco unico, che cattura la luce e traspare ovunque: nei palazzi, nelle chiese, nei conventi, nei monasteri, nelle scalinate scenografiche, nelle edicole sacre, nelle strade nascoste e nei vicoli più modesti. Progettata sul colle delle Meti e ricostruita dagli architetti Gagliardi, Sinatra e Labisi, la città nuova, a seguito della distruzione di Noto Antica, fu edificata in un assetto regolare secondo i canoni architettonici ed urbanistici della Sicilia del '700.
La Cattedrale si erge al culmine di una momumentale scalinata e domina la sottostante belllissima piazza. A causa del tempo, l'edificio ha subito la sera del 13 marzo 1996 un crollo devastante che ha ridotto in macerie la cupola, la lanterna, l'intera navata centrale, quella laterale destra, il transetto e i pilastri del lato destro.Macerie che sembravano condannare definitivamente questo gioiello barocco con una facciata che, in cima alla sua monumentale scala a tre rampe si sviluppa sontuosamente su un fronte di quasi 40 metri. L'interno a tre navate, a croce latina con transetto, sormontato dalla cupola del Cassone alta 76 metri, era stato decorato tra il 1949 e il 1959 dal Baldinelli e dall' Arduino.
Proprio i pilastri che reggevano la cupola sarebbero stati all'origine del crollo. La causa del collasso starebbe, infatti, in quella che sul sito della cattedrale (www.cattedraledinoto.it) viene definita come modesta fattura dei pilastri, con l'interno costituito da una muratura di pietrame irregolare (grosse pietre di fiume rotondeggianti e lisce); fragilità che non hanno consentito neppure il mantenimento delle colonne non crollate, quelle della navata sinistra. La sostituzione è avvenuta con pilastri che, pur conservando aspetto e memoria dei precedenti, non ne presentano i difetti.
Alla chiesa è stato restituito l'originario tetto a falde. Il tutto secondo un procedimento che, forte del supporto delle più moderne tecnologie, ha saputo andare a ritroso nel recupero di tecniche e sapienze costruttive del settecento.
Quanto alle cifre, l'area interessata dal crollo si estendeva per circa 1000 metri quadrati, oltre 6000 i metri cubi di materiale rimosso, 150.000 i blocchi di calcare locale impiegati nell'intervento, più di 50 gli operai impegnati a tempo pieno.L'intervento di restauro, partendo dalle istanze cittadine del "com'era dov'era", ha cercato di preservare persino i materiali (con numerosi conci e pietre calcaree riutilizzati), ferme restando le necessità di sostituzioni e adattamenti, come già detto. Alcuni rinforzi strutturali sono stati ottenuti con l'uso di fibre di carbonio, mentre i più moderni congegni sono stati usati per sostiuire i vecchi pilastri con i nuovi, con il minor impatto sulle parti non crollate.
L'architetto Tringali,uno dei progettisti, ha commentato: 'Mi sento come il padre della sposa, sono raggiante'.©Bettyboop






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Ultimo aggiornamento il 12-10-2009 @ 04:40 am



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