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IL PALIO DELL' ASSUNTA
Postato il: 16-08-2007 @ 02:05 am -- letto 2919 volte




Il giorno del Palio ( 16 Agosto) la città si sveglia presto. Sa che è attesa da un giorno speciale, dove sul piano organizzativo tutto deve scorrere per il meglio perché Siena deve dare risposte ad un vero e proprio assalto da parte di amanti del Palio, curiosi ed impreparati pellegrini, gite più o meno organizzate da chi tra la visita a Firenze e Venezia inserisce, in questo giorno, anche il "piccolo circuito" di Siena, così... per dare un'occhiata ai senesi ed a questa loro pazza Festa che, non si sa perché, fa parlare così tanto il mondo. Ovviamente, questo tipo di ammiratore non è gradito perché non ha la possibilità di portarsi dietro una credibile immagine del Palio e delle Contrade.
Ma, anche per chi ha seguito la ritualità dei giorni precedenti e vuole e sa apprezzarla, la giornata comincia presto. I contradaioli, quelli veri, hanno dormito poco: un po' per vivere fino in fondo la vigilia intensissima di emozioni ed un po' perché non vogliono perdere nessuno degli appuntamenti così ricchi di significato.Lo scopo è anche quello di capire verso quale Contrada si indirizza il Palio. Elementi di giudizio, in questa analisi, sono la qualità della accoppiata cavallo-fantino (rigorosamente prima viene il barbero...), le parole ed anche le sfumature che hanno quasi sussurrato i Capitani nei loro discorsi, la quantità di danaro esistente nelle singole Contrade (ma nel Palio moderno questa è una variabile di minor peso rispetto al passato) e la lettura dei "segni" e delle "cabale" dai quali si fa discendere se la Vittoria è già DESTINATA a qualcuno. Talvolta, per pura casualità, i "segni" trovano conferma nell'andamento della Corsa, ma anche quando ciò non avviene nessuno si scoraggia e alla prossima occasione ricorrerà alle preveggenze che, tra l'altro, aiutano a rendere meno drammatica l'attesa. "Sunto", la grande campana della Torre del Mangia, già alle ore 8 annuncia alla città ed ai suoi ospiti che è iniziata una giornata eccezionale; infatti sono pochissimi i casi in cui, oltre al giorno del Palio, il Campanone fa udire il suo suono. Ai piedi della Torre fantini, Capitani ed accompagnatori assisteranno alla Messa del fantino, celebrata da S. E. l'Arcivescovo di Siena che chiederà alla Madonna protezione per uomini ed animali per l'imminente corsa. Seguira' la "provaccia"o sesta prova, ritenuta tale perché nessun fantino sarà così matto da provare davvero il proprio barbero a dieci ore dalla importantissima corsa. Dopo la prova avverrà la segnatura ufficiale dei fantini che parteciperanno alla corsa. In una sala del palazzo, lontano dai clamori della città in pieno fermento, Sindaco, Capitani e fantini si riuniscono per leggere i passi più importanti del Regolamento del Palio e per iscrivere, ciascuna Contrada, il proprio fantino. L'operazione avviene mediante presentazione del "giubbetto" che indosserà il fantino, seguita dalle sue generalità ed in particolare dal proprio soprannome. E' questa una regola non scritta che, come tante altre, i senesi seguono. Da quel momento le Contrade non potranno più sostituire il fantino, nemmeno in caso di un suo infortunio.
Al termine, ultimi conciliaboli tra dirigenti di Contrada e tra questi ed i fantini: si confermano le cifre degli accordi, si inviano gli ultimi messaggi a colui che potrebbe ostacolarci durante la corsa e si fanno le ultime previsioni sullo svolgimento della stessa. In particolare per chi sarà "di rincorsa", partirà cioè fuori dai "canapi", dando, di fatto, lui il via, ci saranno proposte allettanti economicamente per favorire o sfavorire una Contrada. Intanto cortei spontanei di giovani e giovanissimi sfilano per la città inneggiando alla propria Contrada e presagendo per l'avversaria ogni tipo di dolori e di guai...
A pranzo, solitamente, non si va a casa: amici e conoscenti più fortunati che vivono nel Centro Storico, ospiteranno coloro che non se la sentono di perdere anche un attimo dell' attesa vissuta da dentro il rione.
Alle prime ore del pomeriggio Sunto avverte i giovani che debbono "vestirsi" con i ricchi costumi per prendere parte al Corteo Storico. E' l'onore più grande, per un giovane, quello di indossare la montura, ed è segno di fiducia che i dirigenti ripongono in lui. Segue la benedizione del cavallo nell'Oratorio della Contrada: è un momento di grandissima emozione ed è l'esempio classico di come nel Palio sacro e profano si uniscono per confermare l'unicità della Festa ed i suoi tanti significati più o meno nascosti. Il grido del Correttore, che, come in una invocazione, esorta la bestia al massimo impegno ("Va', e torna vincitore"), scuote nel profondo l'animo dei contradaioli e dei dirigenti. La Comparsa (così si chiama il gruppo di giovani monturati che parteciperà al corteo) lascia la Contrada per un breve saluto alle autorità, dopo di che, con un ordine prestabilito, la Passeggiata Storica viene formata e inizia il proprio ingresso in Piazza dalla "Bocca del Casato". Oltre due ore nel corso delle quali la tensione sale: il suono delle chiarine e della Banda del Palio che ripete, quasi con ossessione, le splendide note dell'Inno del Palio, l'incedere lento e solenne del Corteo, lo sventolare di fazzoletti di tutte le Contrade ed il suono del Sunto che accompagna tutta la manifestazione, danno emozioni difficilmente ripetibili in altra parte del mondo. Ed allora anche i meno preparati si accorgono che è una festa vera, di popolo, non costruita per gli ospiti ma profondamente sentita. Entra, infine, sul Campo, il Carroccio con il Palio in trionfo. Le invocazioni si moltiplicano, la febbre cresce ed i senesi, che hanno atteso con tanta ansia questo momento, quasi assurdamente vorrebbero che finisse velocemente per sciogliere l'ultimo nodo. Il più importante. Un'ultima occhiata al bandierino della Torre del Mangia che, per alcuni, si muove non per volonta' della direzione del vento, ma quale ultima indicazione verso quale parte della città andrà il Palio, e poi segue la sbandierata finale di tutti gli alfieri. Infine un silenzio carico di attesa cala sulla Piazza. Sunto non suona più: i senesi trattengono il respiro e le ultime formalità appaiono eterne. E poi cavalli e fantini con gli stupendi colori delle Contrade escono dal Cortile del Podestà. La piazza è una tavolozza, un caleidoscopio, tutti guardano verso la stessa direzione mentre i barberi vanno lentamente al canape. L'ordine di ingresso ai canapi, importantissimo, viene sorteggiato con un congegno che garantisce segretezza e correttezza. Infine la corsa liberatoria... ciascuno sfoga passioni represse e vengono compiuti gesti impensabili nella normalità. I barberi colorano il tufo, ma il contradaiolo vede solo la sua Contrada e sembra voler spingere cavallo e fantino. Poco più di un minuto e poi tutto è compiuto: per i vincitori non c'è nemmeno il tempo di udire per l'ultima volta l'Inno del Palio e per vedere la propria bandiera, l'unica, che viene esposta a Palazzo Pubblico. Tutti insieme, abbracciati, corrono in Provenzano o al Duomo, a cantare un Te Deum forse "sgangherato" ma vivo e riconoscente come non mai. Per gli sconfitti, cioè per tutti gli altri, la Festa è proprio finita. Ricomincerà tra breve in una continuità che dà sicurezza, come quella delle stagioni. A Siena è sempre la stagione del Palio che porta con sé speranze, fede, sacrificio, lotta, amicizie.©Bettyboop



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Ultimo aggiornamento il 12-10-2009 @ 09:02 pm



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Commento di: ratava
(Postato il 10-02-2012 @ 04:07 am)

Commento: E' un ben raccontato anche questo, però c'è anche il Palio del 2 Luglio. Ogni contrada ha il suo rivale in pista. Un esempio Aquila avversario Pantera Chiocciola avversario tartuca e così via. Chi corre per Luglio sono 10 contrade, le altre sette + tre che ripescano, corrono per Agosto. I familiari se sono delle contrade diverse, per il periodo del Palio, vanno ognuno nella contrada d’appartenenza. E' sempre un piacere leggere le tue cose. ciao

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