Postato il: 25-05-2008 @ 10:19 am -- letta 2270 volte
Poesia:
"Maimaimai ho visto tanta pioggia"
( recita Biesse84, in piedi su una sedia)
Guarda in silenzio il campo ancor verde
il passo pesante nel grano si perde.
Nei suoi occhi i papaveri rossi, marciti,
nell'acerbo raccolto di già son sfioriti.
Scruta nel cielo il presagio del tempo
si piegan gli steli alla forza del vento.
-Come può maturare un raccolto nell'ombra
se la nuvola colma il raggio non sfonda?-
S'inchina lo stelo appianato ritorto
si apre uno squarcio nel cielo distorto,
nell'alba di questo giorno assolato
piegarsi alla pioggia non è un reato.
Stella e papavero premuti in fronte,
abbandonano i bimbi nascondini e conte.
La natura tatuata in fronte per gioco
innocente svago di un'estate da poco.
Trattiene la pioggia il campo di grano,
giran le forche il fradicio fieno,
e mentre cammina egli tocca con mano
dell'estate beffarda l'avvicinarsi piano.
(tratto da "Leggere il Pascoli può dare controindicazioni" Edizioni Biesse84_ 2008)
Commento: Sotto la pioggia il cielo non è mai uguale,
c'è una luce diversa, qualcosa di speciale.
Vorrei sprofondare nella malinconia totale
ma il sole torna sempre dopo il temporale.