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Un Festival multietnico "Grottesco"

Data Evento:mercoledì, 22 agosto 2012Musica
Data Finale:sabato, 25 agosto 2012
Categoria:Regionale   Regionale
Descrizione:

Dal 22 al 25 agosto 2012, si svolgerà, nelle Grotte dell'Angelo, a Pertosa, la 17ª edizione della rassegna "Negro", festival di musica etnica con undici concerti, che uniscono le sonorità mediterranee alla ricerca sperimentale dei nuovi generi musicali. Con un'esclusiva nazionale, accanto ai classici "live" sul palco centrale, sono previsti concerti acustici nelle Grotte, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, per il progetto "Antro Suono", tra le stalattiti e una temperatura di 18°, per un'atmosfera musicale decisamente inusuale. Dal 2007, le Grotte dell'Angelo si integrano nel progetto accogliendo forme musicali di particolare importanza, prima di ogni concerto, ed ecco il programma previsto per "Negro Festival" e "Antro Suono" che, in questa edizione, presenterà esempi raffinati o approfondimenti del tema della manifestazione 2012, "Identità in Movimento", passando dai giovani allievi della scuola di arpa popolare alle incursioni tra diverse forme di spettacolo popolare, inondando la grotta di musica e suoni che, grazie alla tecnologia wi-fi, verranno diffusi nel sottostante piazzale, anticipando lo show centrale della serata:

22 Agosto 2012
Ore 21.15 – Antro delle Grotte dell'Angelo –: Scuola d'arpa popolare di Viggiano. Il gruppo è formato da giovani musicisti che studiano l'arpa popolare e i repertori tradizionali della comunità di Viggiano, centro della Val d'Agri che, con il legno di pero delle sue vallate, costruiva arpe portative che hanno accompagnato generazioni di migranti verso le Americhe e l'Australia. Diretti dal musicista paraguayano Lincoln Almada, suonatore di arpa "jesuita", eseguiranno un breve saggio che carica di significato l'apertura della 17ª edizione, affidata a giovanissimi che si misurano con un patrimonio antichissimo
Ore 22.15 – Piazzale delle Grotte – Caparezza "Live". L'apertura di "copertina" spetta ad un giovane artista di genio, Michele Salvemini, in arte "Caparezza" che ha saputo ricodificare la funzione di canzone civile, entrando in contatto, inizialmente, con i giovani e con le loro modalità espressive, ma con una forma spettacolare di sintassi da teatro popolare che ha saputo conquistare anche il pubblico adulto, con testi che, all'impegno, uniscono ironia e satira, accentuata anche dalle allegorie scenografiche di forte impatto. Il suo progetto propone un genere di spettacolo che, nello spirito del festival, guarda alla dinamica interculturale del nuovo "racconto di strada", aggiornando la figura storica del "cantastorie" che affida i "quadri" della sua moderna narrazione a interventi di grande e divertente teatralità, nella migliore tradizione del racconto popolare, portando al pubblico, giovane e adulto, un divertimento di sapore fiabesco e, al tempo stesso, di grande denuncia civile

23 agosto 2012
Ore 21.15 - Da Antro delle Grotte dell'Angelo a Palco Principale -: "I Picarielli", piccola compagnia di musica popolare, nascono a Salerno nel 2004 dall'incontro di amici accomunati dalla passione della musica popolare che formano un'associazione culturale che, annualmente, presso la sua sede, organizza corsi di ballo (tammurriata, pizzica, tarantelle) e di strumento (tammorra e tamburello). Nel loro progetto, collegano il sito delle Grotte, con il palco principale, attraverso un colorato corteo ritmico–musicale per eseguire alcuni brani e, con una parodia simbolica, collegare l’antro, sede della ricerca, al palco principale, il Negro, sorgivo dalle grotte, che si getta nel sottostante Tanagro, integrandosi in un palinsesto all'insegna di diverse letture del patrimonio musicale folk: quello tradizionale, la ricerca ethno-jazz e la versione electro-dance che la serata propone
Ore 22.00 – Piazzale delle Grotte –: "Renanera", una band di 5 elementi in uno spettacolo musicale e teatrale di matrice popolare intitolato "Troppo Sud". Il progetto parte dalla personalità di Erminio Truncellito, attore e menestrello, accompagnato da Antonio Deodati, Titti De Rova, Cristian Paduano, Federica Celano ed intende contaminare l'espressione artistica popolare ed etnica con sonorità pop e dance, ma mettendo, al centro dell'esibizione, la teatralità come collante. Spettacolo di musiche e parola, ogni brano è preceduto da una parte parlata che racconta il legame alla terra della gente del Sud Italia e del Sud del Mondo.
Seguirà Daniele Sepe in: "Canzoniere Illustrato", nuovo album di dodici pezzi della migliore tradizione popolare internazionale, in cui si diverte con l'anima musicale mediterranea. La copertina, disegnata da Altan, mostra una colorata fanfara multietnica e conduce al cuore del disco che raccoglie brani rumeni, slavi, napoletani fino ai canti libanesi, portoghesi e brasiliani. Il sassofonista rispolvera la formula retró del "canzoniere" per rileggere in chiave jazz e world music diversi brani tradizionali. Difficile definire la sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, world music, jazz, rock, fusion, blues, musica classica. Una sua caratteristica costante è il modo quasi "zappiano" di affrontare la scrittura e l'arrangiamento ed il concerto, che si ispira al nuova lavoro discografico, prova a scrivere un codice musicale dei Sud del mondo, percorso già avviato con l'ensemble Brigada Internazionale e qui proposto con Floriana Cangiano, Tommy De Paola, Franco Giacoia, Davide Costagliela e Daniele Chiantese.
Dj Uècervone concluderà la serata, a integrazione dell'indagine artistica sulle nuove forme della tradizione, con gli "scratch" e le ritualità ritmiche e sonore che gli son proprie, come ricercatore e compilatore di una moderna rilettura del genere, pubblicata nelle sue collane discografiche "SanGennaroBar" che, quest'anno, compie 12 anni. Ha viaggiato in molti paesi e la sua danza intorno al mondo ne riporta il suono in Campania, a Pertosa. Tarantelle, feste, energia. Dj UèCervone ha fatto il miracolo e, come "SanGennarobar" continua a proporre la sua musica World & Folk in maniera assolutamente trasversale. Senza meridiani e paralleli, senza geografie e vincoli temporali, il sound proposto è un'espressione sempre contemporanea, e quindi perennemente in movimento, della musica tradizionale

24 Agosto 2012
Ore 21.15 – Antro delle Grotte dell'Angelo -: "Elva Lutza" – con la collaborazione di Ester Formosa. Da quest'anno il "Negro" Festival accoglie i vincitori del "Premio Parodi" che la Fondazione Andrea Parodi di Cagliari dedica all'artista scomparso. Gli Elva Lutza, formazione che ha vinto la scorsa edizione, si esibirà ad Antro Suono. La loro ricerca punta all'esplorazione delle musiche tradizionali di varie regioni dell'Europa (Balcani e Sardegna soprattutto, ma anche sud Italia e isole britanniche). Nico Casu (trombe, voce) e Gianluca Dessì (chitarra, mandole), musicisti così diversi per esperienze, sono, qui, eccezionalmente accompagnati dalla voce catalana di Ester Formosa. Il loro progetto è un'escursione nella musica tradizionale alla scoperta di forme musicali come la "doina" rumena, il "ballu tundu", la "gavotta" bretone e, ovviamente, l'improvvisazione che fa passare il duo dalla musica sarda di origine tradizionale, all'esplorazione di diverse culture musicali, balcani innanzitutto, alle canzoni di propria composizione, in sardo logudorese e in dialetto sassarese-turritano, per un repertorio equamente diviso fra brani di composizione originale e altri di matrice folclorica
Ore 22.15 – Piazzale delle Grotte –: "Orquestra Todos", 18 musicisti per un progetto che attraversa e fonde vari mondi musicali e sonorità di molteplici origini culturali che animano la scena musicale di Lisbona con le loro influenze culturali e linguistiche. Per la prima volta in Italia, solo la descrizione delle loro provenienze, apre una finestra sul mondo: Alì Regep - Voz (Turquia-Roménia); Dan Hewson - Trombone (Reino Unido); Danilo Lopes Da Silva - Voz – Guitarra (Cabo Verde); Francesco Valente - Contrabaixo – Baixo eléctrico (Itália); Gueladjo Sane Dunduns - Djembe (Guinè-Bissau); Johannes Krieger - Trompete (Alemanha); João Gomes - Teclados (Portugal- Moçambique); Joaquim Teles (Quiné) - Percussão – Kalimba – Voz (Portugal); Marc Planells - Voz – Sitar – Ud – Saz (Barcelona-Espanha); Marcelo Araujo - Bateria (Brasil); Mucio Sá - Guitarra (Brasil); Max Lisboa - Voz – Guitarra (Brasil); Rubi Machado - Voz (Índia –Moçambique); Susana Travassos - Voz (Portugal). La direzione artistica e musicale è condivisa da Pino Pecorelli e dal M° Mario Tronco.
Concluderà la serata l'"Orchestra di Via Padova", cinque anni di vita, due album prodotti, sedici musicisti da nove paesi diversi. Una realtà quasi unica nel panorama musicale italiano perché pochi ensemble elaborano i brani in maniera collettiva e comunitaria come loro. Questo rende le sonorità della band ricche e variegate, in grado di spaziare dal funky al jazz, dai ritmi africani alle ballate balcaniche fino alla classica, al blues e alla canzone italiana. L'Orchestra è nata dal progetto del direttore Massimo Latronico di lasciare un segno in questo luogo, un segno diverso che vuole essere una sorta di diritto di cittadinanza a chi, per esprimersi, è costretto a vagare in continuazione. Non solo un progetto sociale, quindi, ma anche e soprattutto musicale e culturale. Al gruppo originario composto da Tatiana Zazuliak, voce dall'Ucraina, Aziz Riahi, voce, oud e violino dal Marocco, Kristina Mirkovic, violino dalla Serbia, Abdullay Traorè, balafon, djambè e voce dal Burkina Faso, Yamil Castillo Otero, batà e congas da Cuba, Massimo Latronico, direzione, chitarre e bouzouky, Marco Roverato al basso elettrico, Andrea Migliarini alla batteria, Walter Parisi al violoncello, Raffaele Kolher alla tromba e al flicorno, si sono aggiunti Juan Carlos Vega, voce e chitarra dal Perù, Andon Manushi, viola dall'Albania, l'italo egiziano Dario Walid Yassa al pianoforte, e gli italiani Luciano Macchia al trombone, Domenico Mamone al sax e Marta Pistocchi, con influenze artistiche rom, al violino

25 agosto 2012
Ore 21.15 – Antro delle Grotte dell'Angelo –: Peppe Voltarelli in "Il viaggio, i padri e l'appartenenza". Raccontarsi attraverso un set essenziale di voce, chitarra e fisarmonica: questo è il viaggio, l'identità in movimento di Peppe Voltarelli che, guidato dallo spirito dei padri fondatori della canzone italiana, ripercorre le tappe del suo continuo emigrare da sud a nord, dal Mediterraneo al Sudamerica, da un paesino sperduto sulle pendici della Sila ad un circolo letterario in profonda Moravia. È il percorso di un uomo e un artista che descrive il suo Sud con sguardo ironico, sospeso tra amarezza e surrealismo. Canzoni in italiano e in dialetto, tentativi poetici, accenni di teatro di impegno civile, miscelati con un ritmo sussurrato e discreto, per affrontare la crisi. Un concerto e una cifra stilistica multidisciplinare, condotti sul filo della misura e dell'equilibrio, con un sorriso composto sulle labbra e un tocco leggero sulle corde della chitarra
Ore 22.15 – Piazzale delle Grotte – (Istruzioni per l'uso). Concertata da Mimmo Maglionico, la serata prevede un dialogo (movimentato) tra diverse espressioni, radunabili sotto il nome Zezasky Orchestra, progetto che vuole essere intervento di intermediazione culturale tra Napoli ed il mondo rom e che fa della contaminazione delle culture, dei comportamenti, delle usanze, e delle forme musicali, un fenomeno incrementato con l'arrivo sempre più massiccio nel nostro paese di immigrati provenienti dall'Africa, dai paesi asiatici, India, Pakistan, Sry Lanka, come dai paesi arabi e balcanici. Un progetto che vuole rivalutare e mettere insieme queste sonorità lontane che riecheggiano nelle strade di Napoli e contaminarle con le musiche tradizionali dell'Italia Meridionale, mettere insieme le musiche balcaniche di area rom e sinti fondendole con quelle della nostra tradizione. La Zezaski Orchestra unisce, infatti, la "Paranza r'o Lione", uno dei gruppi che meglio rappresenta la tradizione campana nelle sue forme più originali ed il loro spettacolo propone, oltre al variegato repertorio di tammurriate, anche la tradizione delle tarantelle delle provincie campane, con esempi dal Cilento e dal Sannio beneventano e, soprattutto, dalla zona di Montemarano. La sua lente di ingrandimento è posta principalmente sul "Suono, Canto e Ballo n' copp' o tamburo" ovvero tammurriata. In questa chiave, è chiamato a "dialogare" con altre culture ritmiche per uno spettacolo prodotto e proposto esclusivamente per il Festival. Un azzardo all'insegna di quella volontà di sperimentare, di cercare nuove strade e nuove soluzioni all'espressività musicale per contribuire ad abbattere ogni barriera ed ogni divisione tra i popoli e i generi musicali e che chiama a complicità l'ensemble più afro-funky-beat che Milano abbia saputo generare, la "Mamud Band", composta da 9 musicisti: Lorenzo "Abu" Gasperoni (congas, djembé, tama, dundunbà, percussion); Jacopo Pellegrini (shequerere, kenkeni, surdos, alfaia, percussion); Sergio Quagliarella (drums, lead vocals); Marco Motta (baritone sax); Ernesto Varona (alto sax); Olancy Jorge (trumpet); William Nicastro (bass); Alberto N. A. Turra (electric guitar); Giovanni Venosta (electric piano) e Diego Cattaneo (sound engineer).
Gran chiusura con gli "O' Rom", gruppo nato dall'incontro di tre musicisti napoletani con diverse esperienze nella world music e tre musicisti di strada rumeni di etnia rom, che miscela alle suggestioni della musica balcanica e "zingara", i suoni e le melodie dell'Italia meridionale e del Mediterraneo in generale e i "Pietrarsa", gruppo napoletano di world music, che prende il nome dall'omonima pietra lavica del Vesuvio. Mimmo Maglionico sarà il "concertatore" di questo dialogo ritmico e contemporaneo tra "tammorre" campane e moderno afro-funky-beat, adoperando strumenti etnici dell'area mediterranea quali duduk, laud, carone e bouzuki


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