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La Sagra del 60° carnevale Dauno

Data Evento:domenica, 10 febbraio 2013Tempo libero
Data Finale:domenica, 17 febbraio 2013
Categoria:Regionale   Regionale
Descrizione:


Il 10 febbraio 2013, si svolgerà, a Manfredonia, la "Sagra della farrata", un rustico le cui origini vengono fatte risalire alla focaccia di farro in uso presso i Romani per la celebrazione delle nozze tra nobili. Questa prelibatezza senza tempo, infatti, può vantare delle origini legate addirittura alla tavola del mitologico Enea. Se ne parla già nell'Eneide virgiliana e, sebbene provenga probabilmente dal Lazio, oggi sopravvive solo in terra sipontina come tipico piatto del Carnevale. Nella piana a nord del Candelaro, sorgeva l'antica Siponto, affacciata sulle limpide acque dell'Adriatico, che, al tempo "degli dèi falsi e bugiardi", ma anche dopo l'avvento del Cristianesimo, ha sempre mantenuto fra le sue ricette culinarie quella della farrata. Tramandata da oltre duemila anni, è diventata il prelibato simbolo del Carnevale sipontino. Forse non è una peculiarità inventata dagli abitanti dell'antichissima Siponto e proviene dalla tradizione del Lazio arcaico, ma, se anche così fosse, certo è che questo rustico è sopravvissuto, senza soluzione di continuità, solo a Manfredonia. È un rustico assai gradevole preparato con semplici ingredienti della civiltà arcaica: un composto di farro, grano macerato, ricotta di pecora, menta, maggiorana, cannella, pepe ed essenze estratte dalle erbe del monte Gargano, racchiuso tra due sfoglie di grano duro. La superiore è spalmata di tuorlo d'uovo, prima di esser cotto negli antichi forni a legna quando, a fine cottura del pane, scendono ad una bassa temperatura. La fragranza dell'impasto, contenuto nella sfoglia indorata, è unica nel suo inconfondibile sapore. Durante i giorni del Carnevale, i Sipontini venivano svegliati dal festoso canto dei monelli che, alle prime luci dell'alba, stretti nei loro cappottini, facevano il giro delle strade e dei cortili per vendere le farrate appena sfornate, tenute calde e croccanti in sporte ben coperte, come viene riferito in una delle tante canzoni in vernacolo del poeta Michele Racioppa "A farréte". Sono anche considerate "la pasta degli innamorati". Sembra che tale tradizione derivi, pure in questo caso, direttamente dalle usanze e le abitudini tramandate dagli antichi Romani. La leggenda vuole, infatti, che il gustosissimo rustico venisse offerto dagli sposi in dono a Giove con la pronuncia di formule solenni e rituali. Racioppa, invece, nella sua canzone dice che, dopo la mezzanotte, da sempre, gli innamorati fanno il giro delle "socie" e dei veglioni, immersi nella più travolgente spensieratezza e catturati dal ballo inebriante, sotto una pioggia di coriandoli, con festoni e stelle filanti, pronti, poi, a rifocillarsi con la "regina" del Carnevale sipontino, magari accompagnata da un buon Moscato di Trani. La Sagra non è che una delle tante manifestazioni del Carnevale di Manfredonia. Ci sono i concorsi dei carri e dei gruppi mascherati che vedono la partecipazione di vari gruppi di cartapestai, riuniti in associazioni, dotati di strutture adeguate per la costruzione dei monumentali carri allegorici, e di altri gruppi di giovani, anch'essi organizzati in associazioni culturali, o provenienti dalle scuole di e 2° grado, che partecipano numerosi, sviluppando, ognuno, un tema dell'attualità culturale o politica, trattato nei tipici modi della tradizione carnascialesca. Nasce così la spettacolare Grande parata dei Carri allegorici e dei Gruppi mascherati, che si snoda lungo i due chilometri di percorso per arrivare al Parco giochi Villa Comunale. La monumentalità dei Carri allegorici e la pregevole fattura dei manufatti in cartapesta rivelano la presenza a Manfredonia di maestranze di grande esperienza e talento, che riescono, con l'uso sapiente dei materiali tradizionali, ma anche delle tecniche più innovative, a rappresentare plasticamente e validamente i temi più dibattuti della politica e della cultura, proponendone una lettura disincantata, anche irriverente, ma sempre squisitamente originale ed efficace. La Sfilata delle Meraviglie, poi, unica nel suo genere, vede la partecipazione di migliaia di bambini delle scuole elementari e dell'infanzia. La singolarità di questa manifestazione è nella mobilitazione generale che provoca nelle famiglie e nelle scuole che diventano un unico laboratorio sartoriale e coreografico, una grande palestra di socialità e di benefica attività manipolativa, di ricerca sulle tradizioni, di analisi delle più importanti tematiche dell'attualità: l'ambiente, la pace, l'intercultura, la solidarietà. Queste grandi sfilate vengono replicate in notturna e si completano con spettacolari esibizioni coreografiche.


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