Il 16 agosto 2014, si svolgerà a Marittima, la 15ª edizione della "Festa della Fica". È nata come sagra a metà tra la goliardia, per il suo ammiccante riferimento al "dolce frutto femminile", e l'intenzione di conservare la memoria delle tantissime specie di fichi del Salento. Tutto è iniziato nella primavera del 2000, quando un gruppo di amici di Marittima, tutti abitanti nello stesso quartiere periferico indicato come Zona 167, si chiedeva cosa fare per movimentare, in qualche modo, l’ambiente immerso in quella specie di letargo invernale che, spesso, investe soprattutto le periferie di tanti paesi. Prendendo spunto dal fatto che l'intero quartiere sorge sul terreno un tempo occupato da un grande e florido ficheto di cui sopravvive un unico, splendido esemplare di albero della varietà "maranciana", che, maestosamente, fa bella mostra di sé al centro della Piazza, un po' per gioco, un po' per spirito goliardico, un po' per desiderio di risvegliare l'interesse verso un frutto che tanta importanza ha avuto nella passata storia della civiltà contadina, qualcuno propose di organizzare una festa, una sagra, una qualche manifestazione che avesse come soggetto principale il fico. Nell'agosto si tenne la 1ª edizione della "Festa delle Fiche". Un comitato improvvisato, composto da volontari del rione, si autotassò per trovare i fondi necessari ed organizzò, un po' alla buona, l'evento. Il successo fu tale da incoraggiare il gruppo a ripetere e migliorare, di anno in anno, l'esperienza, ampliandola ed arricchendola fino a farla diventare un appuntamento fisso ed irrinunciabile nel panorama delle manifestazioni estive provinciali. Il segreto è dovuto, forse, al fatto che non si tratta della solita sagra paesana dove si va esclusivamente per mangiare, bere e ballare sulle note di una qualche orchestrina folcloristica. Ci sono lo stand gastronomico e la musica, e la Festa si svolge sempre intorno al vecchio albero di "Fica maranciana" dove vengono offerti, gratuitamente, fichi raccolti all'alba, ma anche le diverse specialità gastronomiche a base di fichi, come confetture, dolci e i caratteristici fichi secchi con la mandorla tostata all'interno. Vi è, però, anche e, soprattutto, un aspetto culturale-scientifico-divulgativo, che interessa, non poco, i partecipanti, sempre più numerosi. Si organizzano conferenze, dibattiti, mostre varie, avviando rapporti con vivaisti o invitando esperti del settore anche stranieri. Mentre alla mostra pomologica del primo anno, erano state reperite sul posto ed esposte circa 30 varietà diverse di fichi, attualmente, per il Salento, ne sono state reperite più di 85 varietà diverse. Ottima occasione, perciò, per passare in rassegna ed assaggiare i migliori fichi del Salento che rappresentano, ormai, delle vere e proprie rarità botaniche. Ci sono le Unìfere, ad una sola fruttificazione; bìfere, a due fruttificazione; le rarissime trìfere a tre fruttificazioni, e poi, tra questi tre gruppi, le varietà nere e quelle bianche, quelle grosse e quelle piccole, granulose o pastose, mielose, succose, migliori per il consumo fresco o da essiccare: il fico lumicella, verde fuori e bianco dentro; il fico melanzana, che ha la forma di un ortaggio ma dentro è rosso rubino; il fico albalunga, che ha la forma piatta, nero all'esterno e rosso all'interno. Il tutto per onorare la biodiversità che caratterizza questo frutto su un territorio che va da Latiano a Santa Maria di Leuca. Nel 2003, poi, una delegazione del Comitato fu invitata a rappresentare l'Italia, come ospite d'onore, alle "Journées Méditerranéennes de la figue", una prestigiosa tre-giorni di mostra mercato di prodotti derivati dal fico che ogni anno si tiene, nel mese di ottobre, a Vézénobres, ridente cittadina medievale del sud della Francia. Ovviamente, i rapporti e gli scambi fra Marittima e Vézénobres non finirono lì e ne è nato un gemellaggio.