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Una mostra fatta proprio con i piedi!!

Data Evento:sabato, 23 agosto 2014Annuncio
Data Finale:domenica, 21 settembre 2014
Categoria:Cittadino   Cittadino
Descrizione:



Dal 23 agosto al 21 settembre 2014, presso l'Oratorio de' Disciplinanti, a Finalborgo, il borgo antico di Finale Ligure, si svolgeranno tre mostre: "Scarpe In Piedi. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei piedi)""Fleurs. Poesia e Magia" - "Smalti". Disposte sui piani che compongono l'Oratorio, una per piano, le esposizioni, due personali e una collettiva, illustrano tre percorsi legati alla Natura e alla capacità umana di osservare, vedere e trasformare. La prima, "Scarpe In Piedi. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei piedi)", situata nella Sala delle Capriate, è, forse, la più insolita sia per la tematica affrontata, la vita "segreta" di scarpe e piedi, sia per il suo essere in divenire. Alberto Savinio sosteneva che "la scarpa è lo specchio dell’anima": da qui, la considerazione che bisognerebbe, sempre, esser grati, da un lato ai piedi, una parte del corpo che, invece, viene spesso trascurata, abbandonata là in fondo, lontana dalla testa e dai nostri pensieri, che ci sopportano e ci supportano e, dall'altra, alle scarpe, che svolgono, prima di tutto, una funzione essenziale: devono, infatti, garantire stabilità al piede e sostenere il corpo durante i movimenti. Scarpe In Piedi, dunque, vuole omaggiare estremità e calzature e, allo stesso tempo, offrire una panoramica su quanto questi oggetti abbiano permeato e attraversato artigianato, arte e cultura. Fra le opere esposte, alcune stampe di opere di Andy Warhol, all'inizio della sua carriera, disegnatore di scarpe. Nel corso della sua luminosa parabola artistica, icona del pop, Warhol non dimenticò mai l'oggetto scarpa, da cui fu attratto fisicamente ed eroticamente e verso cui sentì sempre un'inclinazione speciale. Le scarpe diventarono per Warhol oggetto di personali rielaborazioni creative, fino a giungere a decorarne a mano modelli di legno che si trasformarono in vere e proprie sculture, ispirate a Elvis Presley e a Judy Garland. La strada indicata da Warhol è omaggiata, in mostra, dai lavori del bresciano Paolo Buzi, artista, scenografo, scrittore che, da anni, con e per passione, personalizza scarpe, in particolare per sua moglie. In esposizione, alcune delle più belle e spettacolari fra le sue creazioni. Vengono, poi, proposte le opere su tela e su carta della torinese Mirella Ribaudo: piedi danzanti, scarpe da tango, passi felpati in una pittura materica dal segno deciso e marcato, animato da forti macchie di colore, acrilico, pizzi, rossetto, smalto per unghie, tutti elementi fortemente legati alla femminilità e alla seduzione e correlati alla scarpa. Del grandissimo Jiří Kolář, artista e scrittore, viene esposto un esemplare unico "Les chaussures", collage frutto della frammentazione di libri, fra cui testi musicali e testi sacri delle diverse religioni. Corredano poi la mostra, curata da Sergio Martin, opere e fotografie di artisti diversi che affrontano il tema delle scarpe attraverso la loro valenza simbolica (fetish), culturale e politica. Scarpe In Piedi, infine, è un'esposizione in divenire perché, al suo interno, trova posto un progetto fotografico, Il ritratto del piede, curato da due fotografi liguri: Alessandro Gimelli e Carlo "Gesso" Giuliano. I visitatori che lo desidereranno, potranno, dopo aver compilato un mini questionario semi-serio, utile al rilievo delle caratteristiche personali e del proprio rapporto con le estremità, farsi fare un ritratto del piede, della scarpa o un ritratto tradizionale in cui trovino posto, comunque, le scarpe. Gli scatti più intensi e significativi andranno ad accrescere il materiale esposto, contribuendo all'ampliamento continuo della mostra.
La seconda esposizione, "Fleurs", situata presso la Sala delle Colonne, presenta le "Foto Pitture" di un artista affermato, Giulio Vittorio Rasini di Mortigliengo, le cui immagini sono, tra l'altro, presso la Fondation de l'Elysée pour la Photographie di Losanna per volontà del suo fondatore Charles-Henri Favrod. Il lavoro svolto da Giulio Rasini, che si autodefinisce non Fotografo, Cantore della Natura, ha come punto di partenza il "rispetto". Rispetto verso la Natura, il Fiore come oggetto unico, metafora anche dell'umana bellezza, magico e poetico. Fiore verso cui Rasini non apporta nessun tipo di costrizione per le sue "Foto Pitture": nessuna "steccatura" per fermarne l'ondeggiare al vento, nessuna illuminazione artificiale. Osservazione estatica e pura per fornire la possibilità, a chi guarderà, di compiere un Viaggio dentro la parte migliore di Sé, "uscendo" dalle realtà invasive e liberando la propria parte poetica per ritrovare una più grande capacità di Amare ed Osservare. Osservare con rispetto e delicatezza, cercando l'essenza della Natura e del Colore, vibranti di vita.
La terza mostra, situata nella Sala degli Archi, "Smalti", presenta opere di Marco Cammilli, artista finalese al suo debutto, con alle spalle una lunga attività come progettista dei negozi Naj Oleari, che, utilizzando le tavole di scarto di segheria, dà vita a opere scintillanti di colori a smalto. Partendo dall'eco delle pitture rupestri, le sue tavole si inoltrano verso ricche forme calligrafiche che citano artisti come Escher e Haring apportando, però, elementi di innovazione nella ricerca di nuove forme di intersezione grafica delle immagini e un uso non convenzionale dei colori. Cammilli ama pensare che queste tavole possano continuare a vivere nel tempo unendo la "pesantezza grezza e bellissima di una materia basilare e primordiale, destinata al fuoco essendo uno scarto, a cui viene offerta una seconda funzione, una seconda vita, una possibilità di divenire altro nell'occhio di chi guarda".
La mostra, ad ingresso gratuito, potrà essere visitata tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17.00 alle 23.00


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