Postato il: 19-01-2012 @ 10:26 am -- letto 1571 volte
Caro Vigile di quartiere
devi sapere che quando io ero un bambino, nei lontani
anni 1930,tu eri mio amico e amico di tutti gli abitanti del quartiere dove tu operavi ogni giorno.Passeggiavi con calma nelle vie dove avevi il compito di controllare se tutto andava bene.Entravi nei negozi e salutavi il negoziante, chiedevi a Lui se c'erano novità e se qualcosa non funzionava,specialmente nei bar, bastava un suo piccolo gesto per metterti in guardia.Rimproveravi con bonaria severità i ragazzini che giocavano a palla in mezzo alla strada;redarguivi le casalinghe se sbattevano i tappeti o gli stracci della polvere dalla finestra dopo le dieci del mattino.Entravi nelle portinerie, ti intrattenevi con la custode quel poco che bastava per sapere se tutto era in regola e se per caso il marciapiede non era pulito la invitavi a provvedere.Allora a Milano si poteva mangiare per terra così si diceva, ed era vero.Poi quando eri di servizio ai Giardini Pubblici di Porta Venezia, controllavi che tutti rispettassero il verde pubblico, sui prati non si poteva andare e i cestini della raccolta dei rifiuti servivano solo per depositare cose minute, non come adesso che sembrano alberi di Natale.Un giorno d'estate ti sei anche superato a soccorrere un bambino di circa otto anni che giocando presso la grande fontana del giardino pubblico, era finito in acqua,spinto da alcuni ragazzi mentre stava giocando.Certo non poteva annegare, Ma lo spavento fu tanto per lui.Ti sei premurato di portarlo a casa sua, essendo solo in quel momento,da sua madre.Poi per circa una settimana, durante il tuo turno di servizio sei andato a trovarlo per sapere come stava.Poi quel bambino si ricordò di te e il giorno della Befana, si recò con la sua mamma in Piazza Duomo a portare un panettone per te e per i tuoi colleghi.Ora ti vedo sfrecciare sulla tua bicicletta per le strade del mio quartiere, ma senza poterti parlare e avere quel contatto umano di un tempo,ed è un gran peccato.Avrai capito che quel moccioso ero io.
TERZA BASE
P.S = questa lettera non riguarda il Vigile di Quartiere Nicolò Savarino,travolto e ucciso da un mezzo guidato da un delinquente mentre faceva il Suo dovere, "un vero Vigile di Quartiere "(gennaio 2012)
Commento: TERZABASE ,belli i tuoi racconti ,io non ho vissuto in una grande città e non ho conosciuto il vigile di quartiere ,ma in un piccolo paese, però ricordo i passi dei carabinieri che di notte giravano in due lentamente fermandosi ogni tanto ad osservare,erano quattro o cinque nella caserma del paese ,ma erano sempre in mezzo alla gente ,davanti alla scuola ,la domenica alla partita ,ai funerali ,per le feste di paese ,e per ogni occasione erano li come angeli custodi ,oggi non è più così ,l'unica cosa che non cambia è che continuano a rischiare la vita per noi ,ci vorrebbe più rispetto per chi porta una divisa di qualunque colore sia sono sempre angeli custodi .
Commento: Mi fa piacere che il mio racconto ti sia piaciuto e condivido quanto hai detto.Segui i vari siti di "ARIA FRITTA " e troverai altre comunicazioni,quasi tutte situazioni vissute .Ciao TERZABASE
Commento: Ciao, Giovanni, questi spaccati di vita vissuta si aprono su un mondo che evoca ricordi in chi ha avuto esperienze come la tua (non quella di cadere nella fontana!!) ed hanno il sapore di una favola per chi si è affacciato da poco alla vita e non ha conosciuto un modo diverso di vivere in cui i valori non erano quelli della società attuale.