Postato il: 04-02-2012 @ 10:51 am -- letto 1444 volte
Bei tempi il dopo guerra, si giocava sui prati di periferia dove tra l'erba e l'insalata matta,cioè il noto "Tarassaco" e piccoli cumuli di terra, presenza certa delle talpe, si formavano i muscoli su quelle malnutrite gambe che i tempi grami della passata guerra,non avevano certo aiutato a crescere.Io e il mio amico Emilio giocavamo nel ruolo di terzini; lui un sinistro puro,io un destro instintivo.Emilio riuscì a recuperare un paio di scarpe da calcio, anche se mancava qualche tacchetto, che allora era inchiodato e difficile da sostituire se non con il sistema "fai da tè".Scarpe che ci dividemmo in due:lui la sinistra,io la destra e avendo il piede più grande del suo, la calzavo alla brasiliana,con l'allacciatura "decolletè"-Poi l'Emilio decise di realizzarsi come"center half"e così si prese l'altra scarpa.Senza scarpe da calcio e con solo quelle che calzavo per andare a scuola finii in porta , dove allora i piedi non contavano, perchè se un portiere parava con i piedi era un brocco.Dal prato seppur verde ma gibboso, passammo a quello in terra battuta dell'Oratorio della Chiesa di Via Aldini (Milano zona Nord-Est),dove il padrone del pallone era "Don Lino" e giocavi se andavi alle funzioni.Le porte erano dipinte sui muri di recinzione e ogni tre corner subivi un calcio di rigore.A noi giovani non occorrevano pastiglie per entrare in "ecstasy", ma bastava rinviare di testa un pallone, che dal rituale mezzo chilo scarso , con la pioggia e il fango triplicava il proprio peso.La sferecità del pallone? "UTOPIA !" .Assumeva una forma che definirei "perosferica",proprio nella zona della stringatura e li erano dolori.Eppure da quei campi, con quella carenza di attrezzature si formarono fior di campioni, anche con una scarpa sola, ma purtroppo io no.Ma è rimasta nella mia memoria quel tempo felice dove era bello giocare sui prati di periferia deve c'era sempre l'erba verde................
Commento: terzabasa i tuoi ricordi hanno il sapore delle minestre della nonna fatte con poco ma saporite perchè condite con amore ,e la fame , i tuoi racconti sono conditi con l'amore per i compagni di una volta ,l'amicizia ,era un grande ingrediente ,per fortuna ogni tanto si trova anche oggi .Complimenti !