Postato il: 13-02-2012 @ 12:25 pm -- letto 1649 volte
Mi incuriosiva quell'omino dall'aspetto tranquillo e riservato, che ogni domenica quando giocava la squadra di calcio del suo cuore, vedevo incamminarsi verso lo stadio, portandosi appresso un piccolo zainetto, di quelli che usano i giovani studenti per mettere i loro libri di scuola.Non riuscivo ad immaginare quale fosse stato il suo comportamento e le sue reazioni durante l'incontro,e così decisi di seguirlo.Passo dopo passo raggiunse lo stadio, e dopo essersi sottoposto umilmente alla perquisizione degli agenti, si avviò lentamente verso la rampa che accede ai popolari.Eccolo in cima, scruta una zona della curva a confine con il settore degli "ultrà", come a cercare qualcuno, poi con passo deciso raggiunge la sua meta,che è il solito posto, che ha la numerazione dei poveri,cioè è tuo se arrivi prima degli altri.Eccolo ora seduto, lo stadio è ancora semivuoto,tra poco arriveranno tutti e lui li aspetta, come se li avesse invitati.Poi con calma apre lo zainetto, da cui estrae una sciarpa dai colori vivacissimi e se l'avvolge attorno al collo.Poi un cappellino completa la sua vestizione .Ora lo sguardo è cambiato,ora lui fa parte della massa e nella massa si confonde.Tutto diventa colore,fumo,tensione,passione,gioia,rabbia o dolore.Poi l'incontro finisce,e lui è uno degli ultimi ad uscire,quasi come se congedasse il suo pubblico.Ripone tutto nello zainetto,ridiscende la rampa e lentamente si avvia verso casa,confondendosi nuovamente tra la folla.Cerco di raggiungerlo per parlargli,per saperne di più,ma improvvisamente lo perdo di vista,mi è sfuggito.Entro in casa e,mentre stavo pensando a lui, mi accorgo di avere tra le mani il suo zainetto........."quell'omino ero io"".