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La prima festa
Postato il: 19-04-2007 @ 03:45 pm -- letto 2810 volte

Finalmente il gran giorno era arrivato. L’aveva sognato sin da bambina ed ora, lì nella sua cameretta, aspettava impaziente il momento di indossare il bellissimo abito che troneggiava, fra gli altri normalissimi, nel grande armadio di radica di noce.
Girava per la stanza trasognata, tenendo delicatamente sulla mano destra una busta rettangolare col sigillo della marina militare. Si mise a sedere in un angolo del “lettone”, come Lei soleva chiamarlo, chiuse gli occhi per rilassarsi e, all’improvviso, una serie d’immagini in bianco e nero cominciò a danzare nel buio dei suoi ricordi.
Si rivide all’età di otto anni, nel giorno del suo compleanno, non per festeggiare quell’evento, ma a seppellire sua madre che due giorni prima l’aveva lasciata. Fu affidata ai nonni paterni perché suo padre, ufficiale di marina, non poteva seguirla come sua madre avrebbe voluto.
In un altro flash si rivide nell’enorme casa fredda e buia dei nonni, quando, per scacciare la solitudine e la malinconia, soleva danzare e volteggiare per la stanza al ritmo delle note che solo lei poteva sentire. Poi, raggiunta l’età dell’adolescenza, al suono della musica vera imparò a muoversi con passi sempre più aggraziati, leggeri e sicuri.
La danza l’aveva nel sangue. Avrebbe voluto studiare danza classica per poi esibirsi nei più grandi teatri del mondo.
Aprì gli occhi e la luce violenta della stanza le impedì di vedere subito il suo piccolo mondo e tutto ciò che la circondava. Appena il bagliore svanì, guardò l’orologio antico appeso sulla parete destra del letto e sobbalzò; erano le 18,30. Da lì a poco qualcuno sarebbe venuto a prenderla per condurla sulla nave dove poi si sarebbe svolto il gran ballo.
Fece una doccia veloce, massaggiò il corpo con una sottilissima crema idratante e raccolse i lunghi capelli, ancora profumati di balsamo, in un morbido chignon; qualche tocco di fard sugli zigomi, un velo di cipria sul viso e sul collo, infine alcune gocce di profumo dietro i lobi delle orecchie completarono l’opera.
Delicatamente indossò il vestito cingendo la vita con una cintura cangiante sulle tonalità dell’azzurro, in sintonia con il colore delle scarpe che aveva accuratamente scelto per l’occasione.
Qualcuno bussò alla porta, si diede una rapida occhiata davanti al grande specchio e poi, con tanta emozione, aprì. Era giunto il gran momento. Strinse il braccio al suo accompagnatore e giù di corsa sino alla macchina che li avrebbe portati a destinazione.
In lontananza un luccichio di fari, di lampade, di lanterne, illuminavano a giorno il tratto di mare dove la nave si trovava ancorata.
Prima di scendere dalla macchina, indossò una stola di seta e, sempre a fianco del suo cavaliere, si diresse a bordo della nave dove uno stuolo di guardarobieri, camerieri, ufficiali e sottufficiali attendevano gli invitati, ognuno per il proprio ruolo.
Il salone era incredibilmente addobbato di fiori, le pareti a specchio ampliavano ancora di più la gran sala riflettendo tutto ciò che poteva comprese le figure dei partecipanti con le loro facce sorridenti. In ogni angolo poltrone e divani si accostavano sobriamente con i tappeti, i tavolini e con le lampade da terra in vetro di murano. Il brusio delle voci, misto alla musica soffusa, aumentava man mano che la sala si riempiva.
In fondo, la grande orchestra iniziò a provare gli strumenti, prima con tocco leggero poi con movimenti sempre più forti. Ad un tratto il silenzio ……….Poi al suono di un valzer viennese, il suo primo gran ballo diede inizio alla festa.

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Ultimo aggiornamento il 19-04-2007 @ 03:45 pm



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Commento di: Ram
(Postato il 04-05-2007 @ 03:12 pm)

Commento: "Ariafritta" dice che questo tuo racconto è stato letto 36 volte, più, naturalmente questa mia volta, dovrebbero essere 37 !!!
Solo che "Ariafritta" non sa che di questa lista non sono il trentasettesimo, ma il primo in assoluto.
Come la prima volta, anche in quest'occasione, il tuo racconto l'ho letto come se fossi testimone dello svolgersi della vicenda.
Bravissima, continua a scrivere cose belle; fanno bene a chi le scrive ed a chi le legge.

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