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COCULLO E I SERPARI...
Postato il: 03-05-2007 @ 09:29 pm -- letto 3561 volte

Il nome di Cocullo è strettamente legato, nella cultura popolare, ai riti in onore di San Domenico, monaco benedettino che ha ereditato le funzioni della Grande Madre Angitia, cristianizzata nel primo medioevo quando si cominciò a commemorare san Domenico di Foligno, detto anche di Sora, fondatore di vari monasteri nell'Abruzzo:grazie a lui, narra le leggenda, le serpi intorno a Cocullo persero il veleno. Fin dai primi giorni primaverili, alcuni cocullesi si recano sui monti per catturare i serpenti, resi innocui con un metodo molto semplice:si stuzzica il rettile con un cappello di feltro e,appena lo morde,gli si estirpano con uno strappo i denti avvelenati. Essi saranno gli “accompagnatori" del Santo durante la processione di maggio. Si perpetua, dunque, la figura del serparo, descritta da G. d'Annunzio: È frate del vento. Poco parla. Ha branca di nibbio, vista lunga. Piccol segno gli basta.
[Già nel tardo medioevo era nota la figura del "ciarallo", una sorta di incantatore di serpenti capace anche di immunizzare dal loro morso e, in epoca romana, il termine marsus indicava un mago che sapeva trattare anche con questi rettili.] A Cocullo, però, i serpenti sono molto più rispettati che altrove, specialmente da quando non è più consuetudine ucciderli alla fine del rituale, ma liberarli nei luoghi dove sono stati catturati. Quando, il primo giovedì di maggio di ogni anno, si festeggia il Santo patrono, con l'arrivo di “compagnie" di pellegrini e tanti devoti e turisti, uno dei momenti più intensi è proprio quello in cui la statua di San Domenico viene adornata con i serpenti raccolti pochi mesi prima sulle montagne e che, per tutta la processione, si aggrovigliano intorno all'immagine sacra, preceduta da due fanciulle che portano pani benedetti (i ciambellati). I fedeli compiono una serie di rituali, immutati da centinaia d'anni: si attendono le compagnie, che con i loro canti rendono più suggestivo il momento religioso; poi viene raccolta la terra nella piccola grotta della cappella del Santo, per poterla spargere sui campi; si tira la campanella vicino alla cappella per preservarsi dal mal di denti; si fanno riti propiziatori di benedizione alle persone e agli animali; infine si segue il Santo, adornato da quelle serpi così familiari e ci si prepara ad un nuovo anno che vedrà ancora i numerosissimi turisti accorsi, superare ogni reticenza e paura pur di toccare e, magari, farsi fotografare con questi insoliti ornamenti!!©Bettyboop







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Ultimo aggiornamento il 12-10-2009 @ 08:45 pm



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