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"COLATA DEI CERI" E "GIOSTRA DELL' ARCHIDADO" A CORTONA
Postato il: 13-04-2008 @ 06:35 pm -- letto 2896 volte

Abiti, cortei, giochi, danze, canti e celebrazioni d’epoca: a Cortona è di scena la Settimana Medievale... manifestazione dal sapore antico. Si comincia con la "Colata dei Ceri", che risale allo "STATUTO DI CORTONA" dell'anno 1325, che recita così « Erano particolarmente solennizzate le feste di S. Marco e di S. Margherita. Pochi giorni prima che ricorressero, il Consiglio dei Cento deliberava sul modo di celebrarle. Tre bonomini eletti dal Vicario fissavano il peso della cera dovuta presentare dalle arti e dalle ville: ogni masserizia rurale pagava 6 denari per l'oblazione a S. Marco, 4 per S. Margherita.
Queste offerte obbligatorie erano ricevute e sorvegliate da altri tre bonomini, multati in 20 soldi, come gli oblatori, se la cera presentata ed accettata era deficiente sul peso stabilito.
In seguito il consiglio ordinava, il vicario approvava, di consumare parte della cera e parte di venderla in vantaggio delle due chiese.
Alla festa di S. Margherita accorreva di fuori straordinario numero di devoti; per cui veniva sempre deliberato dal Consiglio sul modo di custodire la città ed ordinare guardie strodinarie.
I foresi maschi erano ricoverati dai cittadini, le donne nelle chiese, e per i loro giacigli nelle case e nelle chiese il comune provvedeva 20 some di paglia, oltre a some 25 di legna minuta da donare ai foresi che ne domandassero. Il vicario sorvegliava sull'abbondanza del pane, sull'alterazione del prezzo dei commestibili, e teneva uno dei suoi notari nelle vicinanze di S. Basilio per custodire la città, invigilare gli intevenuti, e permettere alle sole guardie di fermarsi nella notte intorno alla chiesa di S. Margherita.Duplicata la pena per tutti i delitti commessi.
Dodici armeggiatori designati dal vicario giostravano con armi e bandiere somministrate dal Comune, e, finita la festa, donate alla Chiesa.
Sull'ora di vespro il vicario con gli ufficiali foresi, i consiglieri del comune, i rettori ed i consiglieri delle arti, il clero ed i frati, dalla piazza del Comune, si recavano processionalmente a S. Margherita per offrire due ceri ciascuno di 4 libbre...»*.
Segue la processione dell’Offerta, con almeno 200 persone, in costume, da ogni rione (o quintiere), e poi la celebrazione della Festa della Santa. Si riprende il giorno successivo con lo spettacolo di falconeria e una rappresentazione medievale, proseguendo con gli sbandieratori di Arezzo e Castiglion Fiorentino, oltre a quelli locali, mentre il giorno successivo è dedicato a danze, giochi e canti in preparazione del grande evento: la rappresentazione del fastoso matrimonio tra Francesco Casali e Antonia Salimbeni così come è avvenuto più di 600 anni fa.
La manifestazione si concluderà con la spettacolare "Giostra dell’Archidado", gara di abilità con la balestra in cui si sfidano tutti i quintieri cittadini. Il bersaglio è un dado di quindici centimetri per lato, diviso in settori, ognuno con un diverso punteggio, posto al centro di un tondo di legno. Le regole sono precise: il balestriere può tirare solo dopo il suono di una campanella e non deve toccare il dardo e compiere azioni di caricamento o puntamento senza prima aver ricevuto l'assenso dal maestro di campo. Una volta terminati i tiri, due magistrati sono incaricati di conteggiare i punti realizzati che vengono, poi. comunicati al Maestro di Campo. L'Alfiere, infine, annuncia il risultato e il nome del quintiere vincitore che sarà insignito della Verretta d'oro.©Bettyboop

*dal cap. XX pag. 48 e 49 de "Lo Statuto di Cortona dell'anno 1325" Bibl. Com.le di Cortona. Ed. 1963 Mancini, "Cortona nel Medio Evo" Firenze, 1894).



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Ultimo aggiornamento il 12-10-2009 @ 07:44 pm



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