Pagina iniziale  Guestbook  FORUM  Tuo Account  Cambia Template  Guida al Sito  il creatore: [[[ SILVER ]]]  Ariafritta in TV  Esci - Logout vota:  


· Pagina iniziale
· Cartoline Animate
· Eventi in corso
· Privacy
· Scrivici
· SITI TOP
· Tips & Tricks
· Tuo Account
· Vostre Poesie
· Vostri Giornali



.:: Frivolezze ::.
.:: Utilità ::.
.:: Nel Sito ::.



Ciao viandante
Nickname
Password

Non hai l'Account?
[[ CREALO QUI ]]
Iscritti:
Ultimo: clo44
Totale: 7621

Online adesso:
Visitatori: 167
Iscritti: 0
Totale: 167





Mondofritto








WebSito

Giornale personale

[ Directory del Giornale | Crea un Account ]

Gli utenti iscritti a questo sito hanno automaticamente la possibilità di creare un loro Giornale personale e postare commenti.

One of these days
Postato il: 19-05-2009 @ 10:55 pm -- letto 2269 volte



" Il fumo e' testimone di un fuoco. La legna finisce, il fuoco si spegne. Rimane l'odore del fumo, che e' un ricordo. Del fuoco resta la cenere, che e' memoria. Rovistando tra la cenere si pensa al fuoco che fu. Ricordare fa bene, e' un buon allenamento per resistere e tirare avanti. "
( Mauro Corona )


Inizierò con questo brano a far ruminare la memoria. Racconti veri o storie con mezze verità, poco importa: inizio a sentire quello strano modo di comportarsi dei nonni davanti al camino. Raccontare storie, in cui c’è parte della propria vita. Storie banali, riflessioni a voce alta, storie con effetti speciali finalizzati allo sgranare degli occhi, storie per liberare la propria, e stimolare l’altrui fantasia. Storie lunghe e storie corte. Come il tempo interno con il quale misuriamo l’ansia o la gioia.

One of these days (Pink Floyd Lp Meddle in sottofondo )

Era tutto il giorno che avevo trotterellato. Avevo nelle gambe 2.000 mt. di dislivello, la schiena leggermente dolorante per il peso, tanto entusiasmo per l’alpinismo e un bel po’ di anni in meno.
Nel rifugio c’erano la moglie del rifugista ( Elena ) e quattro ospiti. Stava imbrunendo e fuori c’era un inizio di tempesta. La stufa era accesa e la cena stava per essere servita. Il trucco che ci passiamo di generazione in generazione per sbollire la fatica è … un semplice brodo! Permette il recupero abbastanza immediato dei sali, oltre ad un riscaldamento generale. ( con gli anni ho imparato anche che, con una aspirina effervescente presa subito dopo cena , mi evito gli eventuali dolori di stanchezza e di insufficiente allenamento ). Squillò il telefono e poco dopo Elena, sapendo dei miei trascorsi alpinistici ( con suo marito condivisi alcune avventure ) mi spiegò la situazione. Stavano per arrivare degli scout distanziati, come da loro prove di “ardimento”, una mezz’ora l’uno dall’altro. Chi era responsabile non se l’era sentita di affrontare il maltempo e, dato che i ragazzi non avevano soldi con loro, chiedeva la gentilezza di rimandare il pagamento. Il problema non era il pagamento. Tutto verteva sull’arrivo di questi ragazzini su terreno di alta montagna e poco segnalato. Poco dopo entrò uno dei ragazzi aggiungendosi ai quattro. Alla conta ne mancavano due. Il brodo me lo ingollai al volo e iniziai la vestizione. Chiesi da quale sentiero erano venuti (dalle loro cartine vidi subito quale dei due sentieri per arrivare avevano preso) e mi incamminai con la pila frontale e lo zaino decisamente più leggero della mattinata trascorsa. Trovai il primo ragazzo intirizzito, ma tranquillo. Lo obbligai a fermarsi vicino a delle rocce a lastre, lo rassicurai e, con un poncho gli feci un veloce ricovero. Gli lasciai il termos ,una pila e un fischietto con la promessa di recuperarlo più in là nel tempo una volta recuperato il suo amico. Raggiunsi il secondo ragazzo nel pieno della tempesta. Che fosse tranquillo era una parola grossa. Ma vederlo così spavaldamente determinato mi fece venire in mente la copertina del libro Capitani Coraggiosi di infantile memoria. Raggiungemmo il suo compare sotto un buon 5 cm di neve che si era nel frattempo posata. Vento e neve in genere non sono una buona compagnia col buio poi! Rientrammo al rifugio in tempi accettabili. Cambio veloce di abiti e mi buttai di nuovo sul brodo caldo. I ragazzi dal tavolo accanto mi scrutavano, sentivo addosso i loro14 occhi e un milione di domande silenziose. Altrettanto silenziosamente risposi a quelle domande con gesti volutamente rallentati e misurati. Terminata sia la mia che la loro cena, chiesi ad Elena di fare un punck per tutti e, nonostante l’età non propriamente maggiorenne delle sette gole, si giunse all’accordo di una misura adeguata. Poco dopo tutti a nanna. Quella mattina, quando mi svegliai, i ragazzi erano già partiti. Elena mi diede da parte loro un foglio di carta con scritto sopra un qualcosa. Lo lessi, sorrisi, aprii lo sportello della stufa e lo bruciai. Un segreto tra me e loro. Ah dimenticavo: erano di Firenze. E quando passo da quelle parti non posso fare a meno di ricordare…




Ultimo aggiornamento il 19-05-2009 @ 10:55 pm



Vedi altro
Vedi altro
Profilo utente
Profilo utente
Crea un account
Crea un Account

Commenti postati
Gli utenti Registrati possono postare un commento

Commento di: anima
(Postato il 20-05-2009 @ 03:21 pm)

Commento: Un bel racconto, di facile e scorrevole lettura. Simile alle avventure che ci narrava il mio amato papà.
Istantaneamente mi son trovata con la bocca aperta come mi capitava allora, piacevoli momenti..........

Commento di: raggiodisole
(Postato il 20-05-2009 @ 09:29 pm)

Commento: ....ho adoperato il medesimo sottofondo per leggerti...
Grande Ale!

Raggiovinotta

ARIAFRITTA


Ariafritta è un Sito fatto di semplice umorismo e non contiene volgarità di nessun genere.
Tutto il materiale di proprietà di Ariafritta è coperto da Copyright ©. Vietata la copia senza il consenso del Webmaster.