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Dolomiti, Patrimonio dell'Umanità!
Postato il: 29-06-2009 @ 11:39 am -- letto 2386 volte

Una notizia che ha reso felici quelli, come me, che amano queste splendide montagne:

ufficialmente l’Unesco ha inserito le Dolomiti nella lista del Patrimonio Universale dell'Umanità.
Nove gruppi dolomitici per un'estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di 'aree cuscinetto', per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine.
Il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano, il massiccio della Marmolada, fra Trentino e Veneto, comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo. E poi, il gruppo formato da Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, il gruppo delle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, le più orientali. E ancora, le Dolomiti Settentrionali, fra Alto Adige e Veneto, comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d'Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies; il gruppo Puez-Odle e quello formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino. Per arrivare alle Dolomiti di Brenta (dove vive ancora l'orso bruno), il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di ripercorrere la storia geologica della Terra.


" La Leggenda du Re Laurino!

Una delle più suggestive leggende delle Dolomiti, spiega perchè queste montagne, al tramonto si tingono di rosa.
Secondo questa leggenda, sul Catinaccio, laddove oggi si intravvede fino a primavera inoltrata una grande chiazza di neve racchiusa in una sorta di catino, si adagiava una volta il giardino di rose di Re Laurino. Ecco perchè in tedesco il Catinaccio si chiama Rosengarten, cioè Giardino delle Rose appunto.
Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altresì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile.
Un giorno il re dell'Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde e per questo motivo invitò tutti i nobili del circondario ad una gita di maggio, tutti tranne Re Laurino. Questi decise allora di partecipare comunque, ma come ospite invisibile.
Quando sul campo del torneo cavalleresco ebbe modo di vedere Similde, colpito dalla sua stupenda figura, se ne innamorò all'istante, la caricò in groppa al suo cavallo e fuggì a spron battuto.
I combattenti si lanciarono subito all'inseguimento per riportare indietro Similde, schierandosi in breve davanti al Giardino delle Rose. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta.
Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono.
Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione: nè di giorno, nè di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all'alba, si colori come un giardino di ineguagliabile bellezza.


Ultimo aggiornamento il 29-06-2009 @ 11:40 am



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